Sakaiminato, paesino portuale nella prefettura di Tottori, avrebbe tutte le carte in regola per assomigliare a una Porto Corsini qualunque, se non fosse per la presenza di un numero spropositato di yōkai – e del loro migliore amico, Shigeru Mizuki.

Ma facciamo un passo indietro.

Gli yōkai sono creature del folklore giapponese che in realtà conosciamo già.

Presente il procione cicciotto che si trova davanti ai ristoranti di ramen? Ecco, è uno yōkai (un tanuki, per essere precisi).
Gli spiriti della foresta nei film dello Studio Ghibli? Yōkai anche loro (kodama, in questo caso).
Gli oni del setsubun? yōkaissimi.
Le volpi del Fushimi Inari? Kitsune.
I mostri di Kuniyoshi? Ci siamo capiti.

(Parte del) merito della diffusione degli yōkai nel Giappone moderno va a Shigeru Mizuki, mangaka vissuto proprio a Sakaiminato e diventato famoso a livello mondiale per GeGeGe no Kitaro (Kitaro dei cimiteri).

Ta da da da dan, ci siamo!
Finita la premessa più lunga della storia dei blog!

Sakaiminato, in una riuscitissima impresa di mura-okoshi (village revitalization), ha deciso di puntare tutto sul suo celebre cittadino diventando il paese degli yōkai. Buona idea.

A Sakaiminato troverete: una Mizuki Shigeru Road, un Mizuki Shigeru Museum, 153 statue di yōkai, un tempietto (dedicato agli yōkai) e kg e kg di gadget a tema GeGeGe no Kitaro.
Tutti motivi più che validi per venire qua in pellegrinaggio.

Il pellegrinaggio parte dalla stazione, alla quale si arriva con un treno a tema – ovviamente – e dove, per 120 yen, potrete acquistare un libretto-mappa che vi permetterà di partecipare alla Yōkai Stamp Rally, la caccia ai timbrini degli yōkai.

Una volta entrati in possesso del prezioso libretto non dovrete fare altro che usarlo come guida per esplorare il paese, saltando da un posto all’altro alla ricerca dei souvenir stamp, timbrando diligentemente il libretto e lasciandovi distrarre dai negozi che sorgono sui lati della strada.

Yokai Shrine (妖怪神社) | © Ottavia Baldi

Lungo la Mizuki Shigeru Road (oltre ai 39434535948 negozi di gadget) troverete un piccolo tempio dedicato agli yōkai (non mi perdonerò mai di non aver acquistato un ema Nurikabe – non fate il mio stesso errore), un mini negozietto che vende medama-oyaji wagashi (estremamente fotogenici) e per finire il museo dedicato a Shigeru Mizuki (ingresso: 300 yen) dove potrete scoprire qualcosa in più su questo simpatico signore al quale gli appassionati di yōkai devono così tanto.

PS: se rimanete a dormire a Sakaiminato uscite a fare una passeggiata la sera: quando diventa buio gli yōkai escono a fare un giretto.

DOVE ABBIAMO ALLOGGIATO
Per completare la stamp rally (e fare molte foto e molto shopping) vi serviranno circa quattro ore. Noi abbiamo deciso di prendercela comoda, arrivare in mattinata da Kurashiki e soggiornare all’Onyado Nono, hotel semi-tradizionale (con onsen!) all’interno del quale si gira a piedi nudi e dove si può prenotare una delle colazioni a buffet più imponenti che abbia mai provato.


Se dopo questo post volete scoprire qualcosa di più sugli yōkai:
questo libro di Marta Berzieri è perfetto per un’introduzione veloce
mentre questo, di Michael Dylan Foster, è più impegnativo ma davvero approfondito.
“Le spaventose avventure di Kitaro”, “Le inquietanti avventure di Kitaro” e “NonNonBâ. Storie di fantasmi giapponesi” sono tre volumi imprescindibili di Shigeru Mizuki.
Questa è una vera e propria enciclopedia dei mostri giapponesi (sempre del nostro amico Shigeru)
mentre questa è un’enciclopedia degli spiriti giapponesi, sempre di Shigeru, perché non vogliamo farci mancare niente.


Shigeru Mizuki & amici | © Ottavia Baldi