Se avessi ricevuto 1¥ contestualmente ad ogni “Quale è il periodo migliore per andare in Giappone?” adesso potrei comprare una ciambellina di Mr. Donuts.
La risposta però è più complicata del previsto :
- il concetto di “migliore” è soggettivo (per me è “migliore” un periodo dove fa freddo e posso camminare per km senza sudare, ma c’è chi trova girare col cappotto una tortura)
- ogni stagione permette di vivere aspetti diversi della cultura giapponese sia attraverso le festività (che si portano dietro rituali, decorazioni e cibi specifici) sia per la natura, che cambia l’aspetto del paese
… insomma, non esiste un “periodo perfetto” oggettivo per visitare il Giappone, quindi ho preferito raccogliere in questo post una breve analisi di cosa succede in Giappone mese dopo mese evidenziando quelli che secondo me sono i periodi migliori e peggiori, ma fornendo (spero) gli strumenti necessari per una valutazione personale.
PS: l’elenco fa riferimento al clima dell’isola più grande del Giappone, l’Honshū, dove si trovano le città più visitate (Tokyo, Kyoto, Osaka, Nara, Hiroshima…). Hokkaido e Kyushu, le isole rispettivamente all’estremo nord e all’estremo sud del Giappone, godono di un clima particolare, diverso da quello del Giappone continentale che in questo post non verrà preso in considerazione. Gli eventi menzionati invece fanno principalmente riferimento a Tokyo, la città che ho la fortuna di conoscere più da vicino.
Gennaio ★★★☆☆ (Possiamo fare di meglio)
A gennaio in Giappone fa freddo con massime intorno agli 11°C e minime intorno ai 6°C.
È però un freddo secco, caratterizzato da pochissime precipitazioni e cieli limpidi – elementi che lo rendono il mese migliore per vedere (da lontano, non si può scalare!) il Fuji.
I primi giorni del mese, si celebra Shōgatsu (正月), il capodanno giapponese. Le festività iniziano il 31 dicembre con Ōmisoka (大晦日, la vigilia di capodanno) e proseguono fino al 3 di gennaio. In questi giorni la maggior parte delle aziende chiude e anche ristoranti a conduzione familiare e piccoli negozi possono interrompere l’attività. Molti giapponesi usano queste ferie per andare a trovare le famiglie, quindi i treni sono affollati e le strade trafficate.
Febbraio ★★★★★ (A sorpresa, un applauso a febbraio)
Il clima di febbraio continua a essere freddo con temperature simili a quelle di gennaio, lo stesso cielo azzurrissimo e la stessa assenza di precipitazioni. A inizio mese cominciano a fiorire gli ume (梅, i pruni) e gli ultimissimi giorni del mese tutto si tinge di rosa per la fioritura dei kawazu sakura (河津桜), i ciliegi invernali. Dato che non piove, ogni weekend ci sono mercatini (yay), dato che è bassa stagione, è facile girare (doppio yay) e dato che San Valentino è alle porte i negozi sono pieni di cioccolatini kawaii (triplo yay).
Consiglio sempre il mese di febbraio a chi vuole visitare il Giappone con calma, senza troppi turisti e spendendo qualcosina in meno (aerei e alberghi hanno prezzi inferiori rispetto alla primavera, ad agosto, all’autunno e al periodo di Natale).
Ciliegina (ok, fagiolo) sulla torta: il 3 febbraio si celebra Setsubun (節分, festività della quale avevo scritto qua), quindi nei konbini e nei supermercati spuntano dolci e gadget a tema oni (creature mitologiche del folclore giapponese) ed è possibile partecipare alla cerimonia del lancio dei fagioli nei templi delle città.
Marzo ★★★☆☆ (Spero di non infrangere i sogni di nessuno ma…)
A marzo l’aria comincia a scaldarsi (8°C minima – 13°C massima di media) e si possono incontrare le prime piogge, che si intensificheranno nei mesi successivi. A inizio mese vengono esposte le bambole di Hinamatsuri (雛祭り) per celebrare “la festa delle bambine”, mentre alla fine del mese fioriscono i ciliegi, dando inizio alla sakura season – il periodo più atteso dell’anno. Quello che non tutti i turisti sanno però, è che la sakura season è brevissima. I somei-yoshino (i ciliegi bianchi giapponesi) passano dalla fase di boccioli alla piena fioritura in circa una settimana e, raggiunta la massima fioritura, sfioriscono in pochi giorni. La data della fioritura è influenzata dal clima dei mesi precedenti – rendendo difficile indovinare il periodo giusto se si vuole prenotare l’aereo con mesi di anticipo – e le piogge intense possono far cadere i petali da un giorno all’altro. Il periodo della fioritura dei ciliegi è uno dei più attesi sia dai giapponesi (al telegiornale ci sono continui aggiornamenti sullo stato di avanzamento del fronte dei ciliegi – che inizia a fine gennaio a Okinawa per spostarsi verso nord), sia dai turisti, e costituisce il picco dell’alta stagione giapponese (cosa che si riflette nei prezzi di voli e alberghi). Pur condividendo l’interesse per questo momento magico dove la città cambia colore, da turista, non è il mio periodo preferito: la delusione di arrivare subito dopo o appena prima della fioritura è da tenere in considerazione, così come le folle che rendono più difficile visitare il paese, le spese associate all’alta stagione e il clima incerto. E poi c’è la questione delle aspettative: se non si conoscono luoghi un pochino nascosti, nelle città l’hanami (花見, guardare i fiori) è più una cosa così che così.
Aprile ★★★★☆ (Tu sì che sei un bravo mese, aprile)
Aprile è uno dei mesi più popolari per visitare il Giappone. Sia per il clima (si iniziano a raggiungere i 18°C, ma si è ancora ben lontani dal caldo afoso dell’estate), che per la bellezza della natura. I ciliegi bianchi lasciano spazio agli yaezakura (八重桜), i ciliegi tardivi, che assomigliano a piccoli pompon rosa. Sulla collina del tempio di Nezu sbocciano migliaia di azalee, mentre nemophila e papaveri ricoprono i parchi di Hibiya e Hitachi Seaside Park. Mentre nell’aria si respira il profumo dei glicini, in fiore in ogni angolo della città, ad Asakusa si può assistere a Shirasagi-no-Mai (白鷺の舞, la danza degli aironi bianchi), mentre a Senzoku qualche weekend dopo, si tiene l’Edo Yoshiwara Oiran Dochu (江戸吉原おいらん道中), – la rievocazione della sfilata delle cortigiane che lavoravano nella zona nel periodo Edo. L’unico aspetto a cui fare attenzione ad aprile è la Golden Week, per evitarla. Questa “settimana d’oro” costituisce il periodo di ferie consecutive più lunghe del calendario giapponese, quindi le città diventano oggetto di turismo interno. E se a Kyoto c’è già un problema di sovraffollamento turistico quando ci sono solo i turisti stranieri, la situazione peggiora sensibilmente quando si aggiungono anche migliaia di turisti locali.
Maggio ★★★★☆ (Ma non ci lamentiamo neanche di maggio)
Le carpe koi di Kodomo no Hi (こどもの日, la festa dei bambini) chiudono la Golden Week. Le giornate calde (ma ancora gradevoli) e le piogge occasionali anticipano l’estate. A maggio, ad Asakusa, gli yakuza espongono i loro tatuaggi durante il Sanja Matsuri, mentre nei giardini della città sbocciano iris e rose. Se non piove, la temperatura è perfetta per visitare mercatini e fare picnic.
Giugno ★☆☆☆☆ (Oh no, è iniziata l’orribile estate)
A giugno inizia l’estate giapponese caratterizzata da un clima caldo e umido. Verso la metà del mese le precipitazioni si fanno più frequenti, aprendo ufficialmente la stagione delle piogge che continuerà fino a luglio. Il clima umido regala distese di bellissime ajisai (ortensie), ma mercatini e attività all’aperto non sono sempre garantiti.
Luglio ☆☆☆☆☆ (Oh no, piove anche)
La prima metà di luglio rappresenta il pieno della stagione delle piogge. In questo periodo non piove tutti i giorni, ma i temporali sono frequenti e durano a lungo. Con l’aumentare dell’umidità, aumentano anche le temperature percepite: durante l’ultimo Shitamachi Tanabata Festival al quale ho partecipato (il 6 luglio 2023) il telefono segnava 34°C, percepiti 38°C, ugh. A inizio luglio – con il Kaizan-zenyasai festival (富士山開山前夜祭) di Fujiyoshida – si apre la “Fuji climbing season”, la stagione in cui è possibile scalare il monte Fuji, che si concluderà attorno alla prima settimana di settembre, mentre verso la metà del mese iniziano le vacanze estive degli studenti. Nonostante a luglio si celebri una delle mie festività giapponesi preferite (七夕, Tanabata) e non ci sia niente di più buono delle pesche bianche giapponesi (che a luglio vengono trasformate in dolci di qualsiasi tipo), trovo che luglio sia uno dei mesi peggiori per visitare il Giappone – se si ha la possibilità di scegliere altro.
Agosto ☆☆☆☆☆ (Oh no, sudo solo a pensarci)
Con agosto, la famigerata estate giapponese raggiunge il suo apice. Le temperature arrivano a superare i 40°C e l’umidità (che supera anche il 90%), complica la situazione. Le giornate sono scandite dal frinire delle cicale e dalle ambulanze che si precipitano a soccorrere le vittime dei colpi di calore. Nei weekend, anche girando senza una meta, è facile imbattersi in un matsuri (festival) – tra i più famosi, per quanto riguarda Tokyo, l’Awa Odori Festival di Kōenji (高円寺阿波おどり) o l’Ichibangai Awa Odori di Shimokitazawa (下北沢一番街阿波おどり), e il Tanabata festival di Asagaya (阿佐谷七夕祭り), ma praticamente ogni piccolo tempio di quartiere organizza il suo matsuri, ad agosto, e l’atmosfera è sempre più intima e autentica di quella dei festival più “famosi”. Nelle sere tra luglio e agosto è possibile assistere ad alcuni dei più famosi hanabitaikai (花火大会, spettacoli di fuochi d’artificio) e Bon Odori (盆踊り, danze popolari tradizionali). Le vacanze di Obon (お盆, commemorazione dei defunti) rappresentano un altro periodo di grande traffico (sia per quanto riguarda le strade che i treni) e possono portare alla chiusura delle attività commerciali di stampo familiare. A questo clima non amichevole, si aggiungono infine i prezzi da alta stagione, rendendo agosto uno dei mesi peggiori per visitare il Giappone, nonostante la quantità di eventi e di kakigōri.
Settembre ★★☆☆☆ (La vedi anche tu la luce alla fine di quel tunnel appiccicoso chiamato estate?)
Il clima di inizio settembre è ancora caldo e umido, con la possibilità di tifoni di origine tropicale. A Tokyo si tengono gli ultimi matsuri estivi – il più famoso è l’Akasaka Hikawa Festival – e kakigōri e somen (noodles freddi) vanno ancora per la maggiore. Verso la fine del mese le temperature iniziano finalmente a scendere, e alcuni parchi della città si colorano di rosso per la fioritura degli affascinanti (e un po’ inquietanti) spider lily (gigli di ragno). Il mese termina con tsukimi (月見, “guardare la luna”) – tradizione derivante dalla festa di metà autunno cinese.
Ottobre ★★★★★ (La bella stagione, finalmente)
Il clima di ottobre è uno dei più piacevoli per visitare il Giappone. Di giorno, soprattutto nella prima parte del mese, si può ancora indossare solo una camicia, mentre verso sera basterà aggiungere una giacca di jeans o in pelle. Il surriscaldamento climatico ha ormai fatto slittare l’inizio dell’autunno giapponese che si vede nelle cartoline – caratterizzato dalle famose foglie di acero rosse e gialle – alla fine novembre, quindi a Tokyo, in ottobre non se ne vedono ancora , ma Hitachi Seaside Park si ricopre di migliaia di bellissime kochia rosse. I negozi espongono decorazioni e gadget di Halloween già a inizio settembre, ma è a metà ottobre che si tiene l’evento di Halloween più divertente di Tokyo: la bakeneko parade di Kagurazaka. Nonostante il caldo terribile sia ormai finito, non sono finiti invece i matsuri che continuano a colorare le strade delle città (alcuni famosi matsuri di ottobre a Tokyo sono lo Shitamachi Matsuri di Nezu, il Matsuri di Yanaka e il Sanma Matsuri di Meguro). Nei ristoranti e supermercati, castagne e patate dolci vengono trasformate in snack buonissimi.
Novembre ★★★★★ (Che bene che si sta)
Novembre in Giappone è un regalo. Le temperature scendono fino a una minima di 10°C, il cielo è bluissimo, gli alberi iniziano a tingersi dei colori dell’autunno e non piove mai. Ci sono mercatini e festival tradizionali legati a Bunka no hi (文化の日, il giorno della cultura), il festival dei libri usati di Jinbōchō e le celebrazioni di Shichi-Go-San (七五三). Novembre è anche il mese di Tori-no-ichi (酉の市), il vivace festival dove i commercianti acquistano rastrelli kumade propiziatori e, tra le incitazioni a tempo degli artigiani, pregano per il successo negli affari.
Dicembre ★★★★☆ (Paese che vai, Natale che trovi)
A dicembre fa freddo, ma il cielo limpidissimo permette di vedere il Fuji con facilità – è il momento perfetto per passare qualche giorno in una città termale come Hakone, Atami o Kusatsu, e godersi le acque bollenti degli onsen. Nelle prime due settimane del mese, a Tokyo, i momiji (紅葉, le foglie d’acero tinte di rosso, simbolo dell’autunno giapponese) raggiungono il loro massimo splendore, mentre in Hokkaido le montagne sono già da tempo ricoperte di neve. Anche i depachika si colorano di bianco e rosso grazie alle confezioni di osechi-ryōri (おせち料理, le pietanze tradizionali che verranno consumate i primi giorni dell’anno nuovo) e alle fragole, frutto della stagione, che vengono trasformate in bellissime shortcake alla panna, spiedini tanghulu (glassati) e dolci vari. Non essendo un paese di tradizione cristiana, il giorno di Natale in Giappone non è una festività nazionale e la maggioranza degli uffici è regolarmente aperta. Natale è considerato una festa per coppie, con tradizioni buffe come quella di mangiare il pollo fritto di KFC – e senza una prenotazione è impossibile sedersi (rido sempre quando penso che il primo Natale che ho trascorso qua sono stata rimbalzata da KFC e mi sono ritrovata a Shibuya mangiare il pollo fritto del konbini). L’anno termina con Ōmisoka (大晦日), la vigilia di capodanno, che si trascorre in famiglia a mangiare cibi propiziatori. La mezzanotte si festeggia invece al tempio di quartiere per Hatsumōde (初詣, la prima visita dell’anno al tempio dell’anno), che crea code lunghissime nei santuari più famosi.
Spero che questo post possa servire a chi sta pensando di organizzare un viaggio in Giappone e ha la fortuna di poter prendere ferie in qualsiasi mese. Per chi non ha questa possibilità, invece, spero possa aiutare un pochino a capire cosa troverà una volta qui. Dal mio punto di vista, ci sono mesi più consigliati per visitare il Giappone e mesi meno consigliati, ma una vacanza in Giappone è sempre una vacanza in Giappone, e organizzandosi bene sarà sempre bellissima.
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