Un tempo i sentō (bagni pubblici) erano una parte integrante della quotidianità giapponese. Quando le abitazioni private non disponevano di acqua corrente ci si recava al sentō di quartiere per lavarsi e, in questa occasione, si incontravano amici e vicini di casa. I sentō quindi non erano solo luoghi deputati all’igiene, erano anche terzi luoghi, spazi di comunità, ambienti dove si intrecciavano relazioni e si costruiva il tessuto sociale del quartiere. Oggi, la disponibilità di acqua calda in ogni abitazione e i diversi ritmi di vita hanno portato a una diminuzione dei sentō, ma c’è chi ha deciso di dargli una seconda possibilità, trasformandoli in caffè, gallerie e spazi culturali – luoghi di aggregazione moderna che preservano la memoria architettonica e sociale dei sentō originali.

COSA SONO I SENTŌ?
I sentō (銭湯) sono i bagni pubblici giapponesi diventati popolari nel periodo Edo (1603 – 1868), quando la maggior parte delle abitazioni non disponeva di un bagno privato. A differenza degli onsen (温泉), che utilizzano acqua termale naturale, i sentō impiegano acqua riscaldata artificialmente.

I SENTŌ OGGI
Con l’arrivo dell’acqua calda nelle abitazioni private, i sentō hanno perso la loro funzione primaria, ma hanno mantenuto la funzione secondaria di luogo di incontro della comunità locale. Per questo motivo, seppur drasticamente diminuiti, non tutti i sentō sono stati chiusi. Alcuni sono rimasti invariati e sono frequentati perlopiù da avventori abituali, altri sono stati ereditati da una nuova generazione che li sta portando nell’era contemporanea affiancando alla funzione originaria attività volte a coinvolgere un pubblico più giovane – è il caso per esempio di Denki-yu (電気湯), a Sumida, che unisce alla sua attività abituale di bagno pubblico un fitto calendario di reading, concerti e mercatini – altri ancora si sono trasformati in qualcosa di nuovo che mantiene alcune caratteristiche del “qualcosa di vecchio”che sono i sentō. È questo il caso dei sentō che sono diventati caffè, gallerie e spazi culturali. In questi locali non si può più fare il bagno, ma le strutture originarie sono state preservate, così come la funzione secondaria di luogo di incontro che li ha sempre contraddistinti.

3 SENTŌ DIVENTATI CAFFÈ

MATCHA&ESPRESSO MIYANO-YU – Nezu, Tokyo
Miyano-yu è nascosto in una stradina laterale a pochi minuti dalla stazione di Nezu, ma è impossibile non riconoscerlo: accanto all’ingresso svetta un grande camino con la scritta SENTO che ne ricorda le origini. Gli interni conservano molti dettagli della sua vita precedente – dai rubinetti originali alle piastrelle colorate – ed è presente anche un’area tatami dove rilassarsi.
PS: questo caffè è specializzato in bevande – consiglio il matcha latte, preparato con un ottimo matcha biologico proveniente dalla prefettura di Shizuoka – e al bancone è possibile ordinare solo una tortina del giorno… ma c’è un segreto: dentro a Miyano-yu si possono portare i prodotti della bakery Nezu no pan (根津のパン) che si trova proprio di fianco al caffè. Un bell’esempio di supporto tra negozianti!

rébon Kaisaiyu – Iriya, Tokyo
Nel 2016, dopo quasi 90 anni di attività, il sentō “Kaisai-yu” di Iriya è stato ufficialmente chiuso. Il proprietario ha però voluto “preservare questo edificio, pieno di ricordi delle persone, per le generazioni future” ed è così che è nato rébon Kaisaiyu – un caffè dove le ciabatte sono mandatorie (le scarpe si lasciano all’ingresso, nella scarpiera originale dello stabilimento balneare), le pareti sono decorate con un bellissimo murales del monte Fuji (un tema ricorrente nei sentō) e il lunch set è composto da una zuppa del giorno, una piccola insalata e una bevanda a scelta mentre la merenda prevede gelato e caffè.

Sarasa Nishijin – Kita ward, Kyoto
Sarasa Nishijin si trova nella zona nord di Kyoto, un’area tranquilla dove la maggior parte dei turisti non si spinge e i ritmi della città sembrano ancora quelli di qualche decennio fa. Rispetto ad altri caffè, il menù forse non è il punto forte del locale, ma gli interni risalenti al 1984 sono un perfetto esempio dell’estetica dell’ultimo periodo Shōwa applicata ai bagni pubblici e l’atmosfera vale sicuramente una cream soda.
PS: se volete provare anche l’esperienza di un vero sentō, a pochi minuti di distanza da Sarasa Nishijin si trova Funaoka Onsen, un bagno pubblico situato all’interno di un edificio del 1923 registrato come “Tangible Cultural Property” giapponese. Con poco più di 500¥ potrete sperimentare diverse vasche – fate attenzione al denki-yu, il bagno elettrico! – e, buona notizia: i tatuaggi sono ammessi.

Chi è arrivato in fondo merita un regalo: due stampe omocha-e (玩絵) – la versione “per bambini” delle stampe ukiyo-e (浮世絵) – raffiguranti dei gatti al sentō, perché tutto è più bello con dei gatti.