Una domanda che mi viene fatta spesso, su Instagram, è “ma te dove trovi tutte queste informazioni?” (dove “tutte queste informazioni” di solito si riferisce alla natura di un rokurokubi o alle differenze tra le mascotte Sato-chan e Pipo-kun).

La risposta (come ad un sacco di altre domande) è “nei libri”!

Non sono una yamatologa, all’università ho studiato tutt’altro, di lavoro faccio tutt’altro, ma negli anni ho letto tante pagine sul Giappone quindi ecco qua una mia piccola selezione di libri, saggi e guide pensati per un primo approccio al Giappone, agli yōkai, al kawaii e alla cultura giapponese.

6 libri per un’introduzione alla cultura giapponese

Pop. Come la cultura giapponese ha conquistato il mondo
Matt Alt (disponibile anche in lingua originale col titolo Pure Invention: How Japan Made the Modern World)
Se abbiamo parlato per più di 5 minuti di Giappone, probabilmente ti ho consigliato questo libro. Semplicemente perché in questo volume Matt Alt riesce a raccontare perfettamente la storia del Giappone – dal difficile periodo del dopoguerra ad oggi – attraverso i suoi prodotti culturali più “pop” – karaoke, Pokémon, Hello Kitty, emoji, ma anche hentai, enjo kōsai e compagnia. PS: L’autore scrive anche una newsletter settimanale interessantissima, sempre sulla cultura pop giapponese (alla quale ci si iscrive qui).

Kokoro. Il Giappone tra pop e disincanto
Noemi Pelagalli
Questo libro ha un posto speciale nella mia libreria per due motivi importanti (l’ha scritto una mia amica e ho avuto non solo l’onore di poterlo illustrare, ma anche di scattare la foto della copertina) ma non fa parte di questa raccolta per “favoritismi”. Credo davvero che l’autrice (ciao Noemi!), grazie a un enorme lavoro di ricerca, sia riuscita a scrivere uno dei libri approcciabili ma più completi sulla storia del Giappone moderno – pieno, pienissimo di riferimenti al cinema e alla moda, e con un interessante focus sul cibo.

WA, la via giapponese all’armonia. 72 parole per capire che la felicità più vera è quella condivisa
Laura Imai Messina
Analizzando 72 parole, Laura Imai Messina introduce alcuni concetti chiave della cultura giapponese (dalla contrapposizione honne / tatemae all’amico chotto).
La prosa per i miei gusti è fin troppo ricercata, le ipotassi abbondano, il titolo chotto… ma gli argomenti toccati sono davvero tanti, tutti interessanti e trattati con evidente cognizione di causa.

Introducing Japanese Popular Culture
Alisa Freedman, Toby Slade (disponibile sono in lingua inglese)
Un’antologia di saggi di studiosi di cultura Giapponese contemporanea che raccoglie temi che spaziano dalle mascotte alla musica noise, passando per idol, film horror, manga, letteratura avant-pop e fuochi d’artificio. Una raccolta estremamente interessante ma forse non adatta a un primissimo approccio alla cultura giapponese in quanto il taglio di ogni saggio è estremamente specifico e spesso presuppone una conoscenza dell’argomento (per fare un esempio: non si parla genericamente dello Studio Ghibli ma nel saggio “Studio Ghibli Media Tourism” Craig Norris analizza il particolare fenomeno dei viaggi organizzati per esplorare i paesaggi che hanno ispirato le ambientazioni dello Studio Ghibli).
PS: in questo sito si può trovare l’elenco completo e una brevissima sintesi di ogni capitolo del libro e (soprattutto!) la bibliografia consigliata in relazione ai singoli capitoli. Come direbbero i miei amici veneti: “ORO!”

A Visual Guide to Annual Events in Japan
Noriko Takano (disponibile sono in lingua inglese)
Questo libro illustrato introduce i rituali, cibi e tradizioni che scandiscono lo scorrere dell’anno nella cultura giapponese. Dai tipi di decorazioni usati per salutare l’inizio dell’anno, al rituale del lancio dei fagioli di Setsubun, dal diario delle fioriture, al significato che ricoprono i diversi ingredienti degli osechi-ryōri, il libro menziona (e spiega) centinaia di parole legate al calendario giapponese.

I love Tokyo
La Pina
Un librino facile facile e coloratissimo per un’introduzione (facile facile e coloratissima) a Tokyo e ad alcuni aspetti quotidiani della cultura giapponese, perfetto per chi del paese non sa quasi nulla. Cibo, gachapon, character cafes, konbini… le basi ci sono – e lo stile è così semplice che verrà apprezzato anche da chi non è abituato a leggere molto.

5 guide su Tokyo e sul Giappone

Hello Sandwich Japan: A design-led guide to Japan
Ebony Bizys (disponibile sono in lingua inglese)
In questa guida Ebony Bizys – artista, designer, fotografa e blogger residente a Tokyo da oltre 10 anni – porta il lettore alla scoperta di ristoranti, musei e luoghi lontani da quelli delle guide più classiche. Dai kissaten fermi all’epoca Shōwa al Site of Reversible Destiny di Arakawa e Gins, le mete scelte da Ebony riflettono il suo gusto per i posti quirky e/o coloratissimi.

Tokyo Precincts: A Curated Guide to the City’s Best Shops, Eateries, Bars and Other Hangouts
Steve Wide, Michelle Mackintosh (disponibile sono in lingua inglese)
Le guide di Michelle Mackintosh e Steve Wide sono sempre una garanzia di indirizzi meno battuti e foto meravigliose. (PS: hanno scritto anche guide di Kyoto, Osaka e dei migliori onsen del Giappone!)

Il Giappone visto dagli stranieri

Leggero il passo sui tatami
Antonietta Pastore
Antonietta Pastore è una delle più famosi traduttrici italiane della lingua giapponese. In questo piccolo libro racconta alcuni episodi dei suoi 16 anni di vita in Giappone, fornendo scorci e immagini della quotidianità di uno straniero che lentamente impara a conoscere il suo paese di adozione.

Quaderni giapponesi (volume 1, volume 2 e volume 3)
Igort
Igort è stato il primo occidentale a pubblicare un manga in Giappone, un traguardo non da poco. Nei tre volumi che compongono i suoi quaderni giapponesi racconta – con taglio autobiografico – il Giappone degli anni ‘90, gli artisti che ha avuto la possibilità di conoscere, e le sue osservazioni su tanti, tantissimi argomenti diversi (dal sumo ai b-movie).

Big in Japan. Come perdersi a Tokyo e imparare ad amarla
Tuono Pettinato, Dario Moccia
Tokyo a fumetti, illustrato benissimo.

Libri e manga su yōkai e folklore

La paura in Giappone, Yokai e altri mostri giapponesi
Marta Berzieri
Il primo libro che consiglio a chi vuole avvicinarsi agli yōkai – i mostri e gli spiriti del folklore giapponese. Pur essendo breve (e scritto grande quanto la mia tesi) dà un’infarinatura essenziale che copre tutti gli yōkai principali. E nel caso ci si appassioni c’è sempre…

The Book of Yokai: Mysterious Creatures of Japanese Folklore
Michael Dylan Foster, Shinonome Kijin (disponibile sono in lingua inglese)
Il Libro sugli yōkai, con tutte le maiuscole del caso.
Michael Dylan Foster è un ricercatore e nella struttura di questo saggio(ne) si vede benissimo: oltre a presentare gli yōkai più famosi fornisce diversi approfondimenti storici, linguistici e geografici, analizza le teorie degli altri studiosi di folklore giapponese e introduce i più celebri amici degli yōkai (tra i quali figura anche il caro Shigeru, che abbiamo già conosciuto qui). Nonostante sia più impegnativo di altri libri sul tema lo consiglio molto perchè è suuuuper approfondito (e la bibliografia è così ricca che potremmo leggere di yōkai per svariati anni).

Enciclopedia dei mostri giapponesi, Enciclopedia degli spiriti giapponesi e Tono monogatari
La conoscenza degli yōkai non può prescindere dalla conoscenza di Shigeru Mizuki.
Questo simpatico signore – che siamo già andati a trovare a casa sua, Sakaiminato – è infatti uno dei maggiori responsabili della popolarità degli yōkai nel Giappone moderno. Grazie, Shigeru!

3 libri su mascotte, characters e la cultura del kawaii

Mascotte monogatari
Ohioja
Partendo dalla sua collezione personale, costruita setacciando i mercatini e i Mandarake più polverosi del Giappone, Ylenia introduce 24 delle mascotte giapponesi più famose. Il punto di partenza perfetto per addentrarsi nel mondo (morbido, colorato e decisamente kawaii) degli yuru-kyara. (NB: La fanzine non è più in vendita ma ogni settima, su Instagram, Ohioja introduce una nuova mascotte. Una continuazione digitale della fanzine!)

Idle Idol: The Japanese Mascot
Edward and John Harrison (disponibile sono in lingua inglese)
Nonostante il titolo menzioni specificamente “The Japanese Mascot” gli autori utilizzano una definizione molto “libera” del termine che permette loro di inserire “idoli” giapponesi provenienti da cinema, anime e manga (come Astroboy, Totoro, Anpanman…) al fianco di mascotte vere e proprie (come Sato-chan, Pipo-kun, Peko-chan, Pompa-kun e amici). Una volta accantonato il problema della definizione – e sorvolando sulla categorizzazione interna che ha fatto alzare un sopracciglio al mio ascendente vergine – questo librino raccoglie oltre 100 brevi introduzioni e foto di characters giapponesi, più e meno noti, che chi è interessato all’aspetto kawaii del paese vorrà sicuramente conoscere.

Kawaii!: Japan’s Culture of Cute
Manami Okazaki, Geoff Johnson (disponibile sono in lingua inglese)
Un’introduzione alla cultura kawaii giapponese e al suo sviluppo nel corso degli anni, dalle bambole kokeshi a Harajuku, 6% Dokidoki e Rilakkuma. Viene lasciato grande spazio a foto e illustrazioni, sacrificando un pochino i testi, ma le interviste sono interessanti ed è, a mio avviso, un bel prodotto editoriale (come d’altronde tutti gli altri libri di Manami Okazaki).

…e per finire, una lista che vorrei crescesse molto di più: mingei (arte popolare) & kyōdo omocha (local toys)

Japanese Kokeshi Dolls: The Woodcraft and Culture of Japan’s Iconic Wooden Dolls
Manami Okazaki (disponibile sono in lingua inglese)
Un volume fondamentale per chi desidera approfondire la conoscenza delle kokeshi – le bambole di legno della tradizione giapponese. Oltre a presentare le caratteristiche dei 12 stili tradizionali, l’autrice intervista e introduce artigiani che si dedicano della produzione di kokeshi moderne (cioè le bambole che esulano dagli stili codificati).

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